Una parte teorica con il protocollo da osservare durante l’intervento in una scena del delitto da parte degli operatori sanitari, la prova scientifica sulla scena del delitto e le tecniche di gestione psicologica di vittime di abuso sessuale sui minori e donne. Di questo si è parlato nel seminario “La scena del crimine. Il ruolo delle scienze forensi e l’intervento dei sanitari” tenuto dalla nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, Presidente dell’AISF (Accademia Internazionale per le scienze forensi) nell’auditorium della scuola San Giovanni Bosco a Barrafranca. La Bruzzone, consulente di parte in diversi casi di cronaca tra cui il delitto di Avetrana di Sara Scazzi, il delitto di Barbara Cicioni, il delitto di Simonetta Cesaroni e quello di Melania Rea, ha descritto un’analisi accorta di alcuni casi sulla scena del crimine. «L’abuso sessuale nei confronti dei minori o violenza sulle donne – afferma la criminologa Bruzzone – sono casi in cui si deve evidenziare una valutazione di attendibilità testimoniale così come l’accertamento sull’abuso del minore o sulla donna con interrogatorio in casi questi che sono di particolare complessità». Nella parte teorica ha relazionato anche l’infermiere forense Tony Pastro, responsabile regionale dell’ accademia internazionale scienze forensi, descrivendo il protocollo da osservare sulla scena del crimine da parte degli operatori sanitari che intervengono per primi. Esauriente anche la parte pratica dove in una sala al buio i partecipanti hanno visto con l’utilizzo del Luminol per le tracce di sangue, e la lampada wood per la ricerca di tracce biologiche non visibile in una situazione di prassi ordinaria. Il collaboratore Mario Pastro, istruttore di tiro, ha dato istruzioni su come si maneggia un’arma ritrovata sulla scena del delitto. La sede dell’Aisf dove opera la Bruzzone si trova a Roma dove su diversi casi si analizzano diverse aree di disciplina come quella psicologica, medica, investigativa, giuridica, laboratoristica e criminologica.